mercoledì 26 settembre 2012

La lezione di Spinning

Oggi ho deciso di mettere alla prova la mia forma fisica e cimentarmi in una lezione di Spinning.
Giudizio: un'esperienza aberrante.
Decine di persone rinchiuse in una sala a pedalare come ossesse su una bici ferma. Dopo dieci minuti, la gente inizia a sudare anche il sudore che non ha. Il sudore è una secrezione corporea naturale, ma sfido chiunque ad associarlo ad un odore gradevole. La sala reggiunge in breve temperature equatoriali e lo stesso grado di umidità. Risultato: la produzione di sudore incrementa esponenzialmente. Insieme all'odore.
Che poi qui si può aprire una digressione (anticipo, poco piacevole). Non tutti sudano allo stesso modo. Ci sono persone come me che bevono come una spugna e trasudano in maniera copiosa acqua che, senza falsa modestia, potresti tranquillamente riutilizzare per reidratarti (come ti ricorda quella faina dell'istruttrice, ben conscia del pericolo per la tua esistenza a cui ti stai sottoponendo). Sono convinta che Paolo Bonolis appartiene alla mia stessa categoria. Altri invece bevono come un pulcino, per cui trasudano liquidi atavici che trattengono in sè come un tesoro prezioso dalla notte dei tempi. Fermentano e ti uccidono. "Io sudo molto poco" dichiarano spocchiosi d'estate quando all'ombra ci sono 40 gradi. Male. Molto male. Perchè anche tu che credi di sfuggire ai più basici fenomeni fisiologici, quando lo fai, le tue quattro gocce hanno una concentrazione che potrebbe sterminare la popolazione di San Marino (che non ho assolutamente idea a quanto ammonti, ma pochi non saranno).
"Ancora una salita", urla l'istruttrice. Ma quale salita? Dove? Siamo tutti immobilizzati ad una bici ancorata al pavimento e una notizia: non stiamo andando da nessuna parte! Nonostante questo, in ogni lezione che si rispetti, e l'abbiamo appreso fin dalla scuola elementare dal nostro compagnuccio  che alzava la mano per rispondere a qualunque domanda, c'è sempre un invasato che crede di stare scalando l'Everest e pedala senza sosta anche nelle scarse pause. Ma magari ti prendesse un coccolone!
No, dai, che magari la prossima volta potrei essere io a soccombere. Perchè nonostante il mio disgusto per lo Spinning, ripeterò perchè sono entrata in un inguaribile trip sportivo (almeno finchè dura il mese gratis in palestra)!

Tip: Enable Telnet on Windows 7

Even if it is a quite common command, Telnet is not enabled by default in Windows 7.
You have to look for it in:
 - Start\Control Panel\Programs\Programs and Features
and enable Telnet Client.


lunedì 24 settembre 2012

Festa de la Mercé

Soffro di cistinuria. Questo è un fatto. Al momento ho due calcoli, rispettivamente di 3 e 2,5 cm nel rene sinistro. Questo è un altro fatto.
Non mi dilungherò in aspetti medico-clinici perchè non sono un medico e Google può dare spiegazioni molto più dettagliate di quello che potrei mai fare io in questo post. 
Vorrei però parlare del dolore. Del dolore cronico che, nonostante tutto, sa sempre coglierti impreparata. 
Ti svegli e sembra che vada tutto bene. Fai colazione, fumi una sigaretta, guardi fuori il cielo incredibilmente azzurro per essere in città. E poi tutto crolla. 
Una fitta. No, non è niente. Un'altra. No, non è quello che penso. E un'altra ancora. Che poi non sono nemmeno fitte. E' un dolore sordo, lento, che ti consuma.
Provi a dormire. E ci riesci. Ti svegli e il tuo primo pensiero è che sia passato. Se sei fortunata è così. 
Oggi non è un giorno fortunato.
Ti alzi. Cammini. Dal bagno al letto. Dalla cucina al letto."Prendi un analgesico". No, non lo prendo. Sopporto. Non voglio passare la mia vita intontita da farmaci. 
Bevi. Bevo più di un cammello. 
Esco a fare due passi. Sento la nausea salire. Dio, per favore, fa che smetta. Non farlo peggiorare più di così. Io voglio vivere la mia vita. Non voglio stare a letto. Voglio correre, saltare, godermi questo ultimo sole di settembre.
Vado in palestra. Sei pazza. Forse. Spingo sull'ellittica. E' una sfida. Più mi torturi, più cerco la fatica. Devi tacere.
Ci riesco. Le onde si placano. Il mare ritorna calmo.
Per oggi, ho vinto io.